/ Rinuncia bonus Renzi: quando conviene? Istruzioni per il lavoratore
Pubblicato il 25 Novembre 2019 in Lavoro e previdenza
Rinuncia bonus Renzi: quando conviene e come fare per richiedere la non applicazione del credito di 80 euro in busta paga?
Di seguito forniremo tutte le istruzioni utili per il lavoratore ed il modulo da presentare per la rinuncia al bonus di 80 euro.
Sebbene l’erogazione del credito Irpef sullo stipendio mensile consenta ai lavoratori di contare su un’entrata aggiuntiva, sin dalla sua introduzione il meccanismo di erogazione del bonus Renzi si è caratterizzato per una criticità importante.
Il possesso dei requisiti di reddito necessari per aver diritto al bonus Renzi viene effettuato soltanto dopo la sua erogazione, ed in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi PF).
La verifica ex post dei requisiti richiesti, e quindi del reddito effettivamente conseguito ha portato, in molti casi, all’obbligo di restituzione totale o parziale del bonus Renzi, con le evidenti ripercussioni economiche che ne conseguono.
Non tutti i lavoratori sanno però che è possibile rinunciare all’erogazione mensile del bonus Renzi, optando per il riconoscimento – nel rispetto dei requisiti reddituali previsti – in sede di conguaglio Irpef e quindi dopo la presentazione del modello 730.
Analizziamo nello specifico i casi in cui è conveniente rinunciare al pagamento mensile del bonus di 80 euro e come fare per comunicare la propria scelta al datore di lavoro.
Modulo rinuncia bonus Renzi e istruzioni: ecco quando conviene recuperarlo con il 730
Come ormai noto, il bonus Renzi di 80 euro è una prestazione economica introdotta al fine di incrementare il potere di acquisto dei lavoratori dipendenti titolari di redditi bassi.
Le regole sul riconoscimento del credito Irpef in busta paga sono rimaste pressoché immutate negli anni, salvo il lieve aumento del limite di reddito massimo da verificare ai fini dell’erogazione dell’importo in misura parziale o totale.
Il bonus Renzi viene riconosciuto direttamente in busta paga per un importo massimo di 960. Nello specifico, hanno diritto al totale del credito Irpef i lavoratori dipendenti con redditi superiori ad 8.174 euro e fino a 24.600 euro. Superata questa soglia, si ha diritto ad una quota parziale, progressivamente ridotta dai 24.601 e fino a 26.600 euro. Superato tale limite il bonus Renzi non spetta.
Sono due i casi che, ogni anno, portano alla cattiva sorpresa di dover restituire il bonus Renzi erogato mensilmente, in tutto o in parte, e che portano molti lavoratori a scegliere di comunicare al datore di lavoro la rinuncia al bonus Renzi.
Partiamo da due esempi per capire quando conviene rinunciare al bonus Renzi in busta paga.
Prendiamo il caso di un lavoratore assunto a metà anno (e quindi dal mese di giugno) che, per un lavoro part-time, percepisce uno stipendio mensile pari a 900 euro lordi. Il reddito del lavoratore in questione, alla fine dell’anno, sarà pari a 6.300 euro. In questo caso, non avendo superato la soglia della no tax area (ed essendo in esenzione Irpef), ci si troverà a dover restituire il bonus Renzi erogato dal datore di lavoro in busta paga in sede di conguaglio fiscale.
La stessa situazione riguarda quei lavoratori che superano il limite di 24.600 o di 26.600 euro di reddito. Nel primo caso, ci si troverebbe a dover restituire il bonus Renzi in misura parziale (in considerazione del reddito percepito), nel secondo caso invece bisognerebbe restituire l’intero importo del bonus Renzi, e quindi 960 euro.
Sono diversi gli esempi che potrebbero essere fatti: si pensi ai lavoratori che si dimettono nell’anno, che vengono licenziati o che fruiscono di congedi o permessi che riducono l’importo dello stipendio riconosciuto. Insomma, l’insidia della restituzione del bonus Renzi è, purtroppo, sempre dietro l’angolo.
Modulo rinuncia bonus Renzi
Per evitare di incappare in una delle due spiacevoli situazioni di cui sopra, il lavoratore può optare per la rinuncia al bonus Renzi in busta paga, comunicando la propria scelta al datore di lavoro.
Come sopra anticipato, la scelta di rinunciare all’erogazione mensile degli 80 euro si rivela particolarmente adatta per quei contribuenti con situazioni reddituali incerte, o che sono stati assunti soltanto nel corso dell’anno.
In linea generale, conviene presentare all’azienda il modulo per la rinuncia al bonus Renzi in tutti quei casi in cui non è possibile stabilire con certezza quale sarà l’importo del reddito ai fini Irpef percepito.
Il modulo per comunicare la rinuncia al credito Irpef in busta paga può essere presentato in qualsiasi periodo dell’anno.
Specifichiamo che chi opta per questa scelta, non perde il diritto al riconoscimento dell’importo qualora, dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi, viene accertato il possesso dei requisiti per beneficiarne.
Rinuncia bonus Renzi: recupero con la dichiarazione dei redditi per chi possiede i requisiti
La presentazione della dichiarazione dei redditi è il momento dell’anno in cui ciascun contribuente comunica all’Erario il totale delle somme percepite, non solo ai fini della corretta tassazione ma anche per poter fruire delle agevolazioni e detrazioni fiscali spettanti.
Così è anche per il bonus Renzi nel caso di rinuncia al pagamento mensile. Quindi, se il reddito Irpef percepito ed indicato nel 730 è superiore a 8.174 euro, ma non supera la soglia di 26.600 euro, il pagamento sarà effettuato in sede di conguaglio fiscale dall’Agenzia delle Entrate.