/ L’Unione Europea ha superato gli USA sul tema di crescita dell’innovazione

Pubblicato il 21 Giugno 2019 in Impresa

La crescita economica di una nazione è dovuta all’innovazione per due terzi. Ogni euro investito dal programma europeo di ricerca e innovazione Horizon Europe può potenzialmente generare un rendimento fino a 11 euro del PIL in 25 anni. Gli investimenti in ricerca e innovazione possono generare fino a 100.000 nuovi posti di lavoro nelle attività di ricerca e innovazione tra il 2021 e il 2027.

L’European Innovation Scoreboard distingue quattro tipi di indicatori e dieci dimensioni dell’innovazione: quadro di riferimento delle condizioni (risorse umane, sistema di ricerca, ambiente innovation-friendly), Investimenti (finanza e supporto, investimenti delle aziende), Attività di innovazione (Innovatori, collegamenti in rete e asset intellettuali) e Impatti (su occupazione e vendite), a loro volta suddivisi in diversi sottoindicatori (complessivamente sono 27 indicatori).

La Commissione Europea ha realizzato un report intitolato “Quadro europeo di valutazione dell’innovazione 2019”, per determinare il grado di innovazione in Europa. Ottimi sono i risultati nel complesso per l’EU, che supera per la prima volta gli Stati Uniti e resta avanti anche a Brasile, India, Russia e Sud Africa. Nel dettaglio invece l’Italia nella classifica è diciottesima su ventotto Paesi europei e rientra nel novero degli innovatori moderati. L’UE ha però perso terreno rispetto al Giappone e alla Corea del Sud (è indietro anche rispetto a Canada e Australia) e deve guardarsi le spalle dalla Cina, che sta crescendo a una velocità tripla rispetto al tasso di innovazione dell’UE.

È il quarto anno consecutivo che l’Unione Europea registra una crescita positiva sul tema dell’innovazione. Tuttavia – dice la Commissione – non bisogna sottovalutare la necessità di continuare a lavorare per rimanere competitivi sul mercato a livello mondiale, dove sembra aumentare la distanza con Corea del Sud e Giappone.

In Italia i punti di forza, secondo la Commissione europea, sono il sistema attrattivo per la ricerca, le risorse intellettuali, mentre i punti deboli sono i finanziamenti alle PMI e le risorse umane, con problemi relativi al numero di soggetti laureati e fondi privati e pubblici per la ricerca.

Nel quadro regionale l’unica area classificata come innovatore forte è il Friuli Venezia Giulia, i maggiori miglioramenti riguardano le regioni dell’Abruzzo e della Basilicata. Anche Marche, Umbria, Molise, Campania ed Emilia Romagna ottimizzano a doppia cifra.

Questa la situazione del Regional Innovation Index (RII):

Fonte: Commissione Europea